Nel cavo orale vivono tante specie batteriche...
Nel cavo orale vivono tante specie batteriche in una comunità organizzata chiamata biofilm. Ciò è possibile grazie alla presenza dei denti che offrono una superficie dura su cui aderire.
I batteri vivono in competizione fra loro; in base alle condizioni ambientali, alcune specie possono prevalere sul altre.
La carie è una perdita progressiva e irreversibile dei tessuti duri del dente a causa di un processo chimico che coinvolge i batteri. È una patologia multifattoriale il cui sviluppo è legato a quattro fattori non eliminabili: microrganismi, disponibilità di nutrienti, caratteristiche dell' ospite e tempo.
Il maggior costituente dello smalto è l' idrossiapatite (Ca5(PO4)3OH), sale assai poco solubile in un ambiente acquoso qual è la cavità orale. La saliva è una soluzione ipersatura di vari elettroliti tra cui ioni calcio, fosfato e fluoruro. In condizioni fisiologiche di pH salivare (compreso tra 6,5 e 7,5), gli ioni passano dalla soluzione alla fase solida, cioè tendono a precipitare sulla superficie dello smalto a contatto con la saliva.
Con la diminuzione graduale del pH salivare, per esempio a seguito di un pasto, la velocità della reazione di precipitazione degli ioni che passano dalla fase in soluzione a quella solida diminuisce fino a diventare uguale alla velocità della reazione inversa cioè la solubilizzazione dello strato minerale, ossia la demineralizzazione dello smalto. Il valore di pH al quale le due velocità sono uguali è detto pH critico, il quale, per l’idrossiapatite, è 5,5. Lo smalto, tuttavia, non è composto esclusivamente da idrossiapatite, perciò il pH critico non è precisamente 5,5. Si parla infatti di apatite biologica che contiene tracce di magnesio, rame, ferro, zinco e manganese, i quali si sostituiscono al calcio nella struttura cristallina deformandola, e rendendola perciò più debole. Inoltre, sono presenti altri sali che alterano il prodotto di solubilità dello smalto, in particolar modo i carbonati. Si deduce, pertanto, che il pH critico varia da individuo a individuo.
Ogniqualvolta vengono introdotti zuccheri semplici nella bocca, i microrganismi della cavità orale metabolizzano i carboidrati per ricavare energia e prodotti necessari allo svolgimento del proprio metabolismo, liberando, nel caso specifico dei cosiddetti batteri acidofili fermentanti, acido lattico come prodotto terminale. L'acido lattico in soluzione si dissocia e fa aumentare la concentrazione di ioni H+ nella bocca, abbassando il pH salivare ben al di sotto della soglia critica: ecco allora che gli ioni dello smalto passano dalla fase solida a quella in soluzione e si osserva una reazione (generalmente fisiologica) di demineralizzazione dello smalto.
I batteri ritenuti responsabili della carie sono acido tolleranti. Un abbassamento del pH, uccide i batteri non acidofili (non cariogeni) fornendo un vantaggio selettivo per gli acido-tolleranti. Nel cavo orale, avvengono continuamente questi processi di mineralizzazione e demineralizzazione dello smalto. La lesione cariosa origina da uno squilibrio consistente e prolungato della reazione di solubilità dell’idrossiapatite biologica nella direzione della demineralizzazione.
Negli anni ’40 Stephan misurò per la prima volta la produzione di acido ad opera dei batteri fermentanti con l’utilizzo di microelettrodi. Risultò che nel giro di 5 minuti il pH scende al di sotto del valore critico dello smalto, inducendo il processo di demineralizzazione: l’idrossiapatite rilascia ioni calcio e fosfato. Dopo circa 30 minuti si ha il ripristino delle condizioni di normalità grazie all’aumento della concentrazione di bicarbonati nella saliva che fanno aumentare il pH fino a 6,82. | ![]() |
Riassumendo, dal punto di vista microbiologico la carica può essere considerata come un dismicrobismo dove le specie acidofile prevalgono sulle altre, mentre, dal punto di vista fisico, la carie è la dissoluzione dello smalto dovuta ad un ph acido, più basso del prodotto di solubilità dello smalto che è 5,5.
Ogni volta che mangiamo, i carboidrati (zuccheri) vengono digeriti dai batteri con conseguente abbassamento del pH. Normalmente il flusso salivare tende a lavare i prodotti acidi e a ristabilire un ph neutro . Se la frequenza di assunzione di zuccheri è elevata, lo smalto non avrà tempo sufficiente per remineralizzarsi e si innesca il processo carioso.